Quante volte ci è capitato di dire, parlando di un’istituzione, di un’azienda, di un’organizzazione “Si è presentata con la sua faccia migliore (o peggiore)”.
In un linguaggio più tecnico questa faccia metaforica prende il nome di “interfaccia”. Abbiamo continuamente a che fare con una molteplicità di interfacce: e cioè con tutti quegli elementi che ci consentono di interagire con un qualche sistema, che sia una applicazione sul nostro computer, un sito web, ma anche altre nel mondo fisico, per esempio quando andiamo alla posta, quando paghiamo alla cassa del supermercato, quando ci troviamo in un ospedale, o quando dobbiamo riempire un modulo.

Ne "La Cura", il libro scritto da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico su come hanno affrontato l’esperienza di un cancro, si affronta la “politica delle interfacce”. Le performance della Cura ci aiutano a imparare, insieme a Salvatore e Oriana, a riconoscere tutti quei modi in cui, tramite le interfacce, si esercita il potere: se non c'è il pulsante, se non lo prevede il modulo, se non c’è una procedura codificata… non si può fare. Le interfacce sono un paesaggio politico complesso: codificano e obbligano, attraverso il loro design.

Il modo in cui è fatto un ospedale (la sua interfaccia), per esempio, corrisponde ad una codifica del mondo, in cui certe cose sono possibili o impossibili, vietate o consentite, "normali" o "indesiderate".
Come è possibile imparare a riconoscere le politiche delle interfacce? Quali sono le loro implicazioni critiche? Come si riprogettano le interfacce, per tendere ad un mondo più inclusivo, giusto e libero?
Lo vedremo insieme in modi semplici e alla portata di tutti, partendo da alcune ipotesi che sono nate dalla Cura con una serie di workshop tenuti in Italia e all’estero. Il Festival delle Generazioni a Firenze sarà un’ulteriore tappa di condivisione e apprendimento collettivo.

Conducono
Salvatore Iaconesi
Oriana Persico

a cura di
Marco Stancati