#LettereAlFestival: il contributo di Annarita Montemaggiore!

#LettereAlFestival: il contributo di Annarita Montemaggiore!

10/12/2014

La settimana scorsa è toccata ad una giovane volontaria contribuire alla sezione #LettereAlFestival...

Stavolta tocca ad una volontaria, magari meno giovane anagraficamente, ma che con tanto entusiasmo e gli occhi di una ragazzina, ci racconta cosa è stato per lei il #FFdG14. Grazie ad @AnnaritaMontemaggiore!

'Rimembrando il FFdG 14

Leggo la circolare su First: si cercano cento volontari per il Festival delle Generazioni, a Firenze. “Wooow!” mi dico… subitooooooo e mi segno la data per l’incontro a Roma per i ragguagli di rito, poi wazappo con un’amica di Trento che tenta di dissuadermi con un “ma ti perdi gli eventi più belli, chi te lo fa fare!?”. Ma che mi perdo! Mi godo di più certamente,in un totale coinvolgimento anche dietro le quinte. Wazappo con le figlie, entusiasta di tale possibilità e rinuncio così ad una settimana in Sicilia con una comitiva che partirà proprio in quei giorni di ottobre…La sera mi chiamano un po’ scettiche, le figlie. “Mamma alla tua età devi stare un po’ calmina, non è che puoi scorazzare in giro a fare la volontaria…ma chi te lo fa fare? Vai in Sicilia con gli altri a divertirti piuttosto…” Quasi quasi mi offendo, poi rido e sottolineo che ho “soltanto” 64 anni , mica l’età di Matusalemme! E aggiungo:”vado! …non ho molti anni davanti a me, ancora così piena di vita e di salute…chissà quanto tempo mi toccherà star seduta sul divano a rincoglionirmi davanti alla tivù!” E loro subito all’erta: “Ma cosa dici che sei sana come un pesce!” Chapeau! Perciò vado! Fin da bambina, più tentano di convincermi a desistere, più mi si radica la volontà di fare di testa mia . E così posso raccontare di questa esperienza, che è stata esaltante, indimenticabile, emozionante. Ho dimenticato di essere una matura signora e ho fatto la ragazza per 5 giorni , senza sentire né stanchezza né noia, come quando portavo la gioventù della parrocchia ai campi scuola in montagna e la sera sotto le stelle, davanti al falò, si suonava la chitarra e si cantava fino al mattino le canzoni di Battisti, De Andrè, Guccini... Qui a Firenze al festival hanno cantato altri, Canziani Ron Vecchioni Cristicchi con Mogol, ma mi hanno fatto cantare il cuore, inumidire gli occhi, gesticolare a volte come una matta con un tuffo nella mia gioventù piena di sogni e di ricordi, un’overdose di emozioni e una carica potente per guardare la vita di ogni giorno con occhi diversi, nuovi. Ma cosa sono 64 anni se il cuore è giovane! ma cos’è la stanchezza fisica per scarpinate continue tutto il giorno da una piazza all’altra, per sonni brevi e leggeri in attesa dell’alba ! cosa sono 64 anni se gli imput culturali offerti dai vari eventi ti stimolano ancor più la voglia di capire, di credere, di leggere, di cimentarsi in giochi di scrittura creativa? E la partecipazione alle tavole rotonde con i dibattiti di esperti che adoro? e la lettura dei giornali al caffè la mattina e la conoscenza di Maria Furlan che ho sentito per la prima volta lì a Firenze!? Una ventata di cambiamento notevole che mi fa guardare al futuro del nostro sindacato con un po’ di speranza in più. E lo dico a Mariuccia sorridente, che mi fa pure un complimento che terrò sempre in un angolino del cuore. Mi congratulo anche con Gigi Bonfanti, felice anche lui per il successo della manifestazione e la partecipazione massiccia al festival …specialmente tanti giovani entusiasti. E poi come dimenticare le battute a tavola, le conoscenze nuove di volontari e volontarie da tutta Italia, e Firenze con angoli da scoprire nei ritagli di tempo libero e Firenze di notte col suo manto di stelle che toglie la voglia di andare a dormire, complice un clima mite unico per ottobre… E gli incontri ravvicinati con i nostri grandi capi ai concerti che cantano le canzoni di gioventù… tutto erano, meno che grandi capi, ma simpaticamente “ragazzi” anche loro come noi… Una esperienza esaltante insomma, vissuta appieno, che mi ha arricchita e pure ringiovanita nell’insieme anche se con una ruga in più sul viso per la stanchezza e la nostalgia l’ultima sera… e quando alla fine tutti a salutarci nella cantina alle due di notte con un calice di prosecco… beh lì mi ha preso un attimo l'addio, perché si sa che noi “vecchietti” ci emozioniamo con facilità e i sentimenti si dilatano fin troppo. Un saluto tenero e sincero in attesa del pullman che ci riporti a Fiesole al centro Studi, un grazie per l’opportunità di aver fatto la volontaria, un ultimo abbraccio e poi via! Questo è stato per me il FFdG 14'