Contro i pregiudizi e i no, nasce Ways, cooperativa che insegna a ragazzi speciali a lavorare

Contro i pregiudizi e i no, nasce Ways, cooperativa che insegna a ragazzi speciali a lavorare

20/01/2016

I pregiudizi sono una delle piaghe della nostra società. Troppo spesso e con troppa facilità, si punta il dito verso chi, soprattutto apparentemente, sembra più debole di noi. Ma per fortuna non è così. Anzi.

Alex è un trentenne con un contratto a tempo indeterminato. Convive con la sua fidanzata, svolge una vita normale, come i suoi coetanei, ma ha dovuto combattere contro tanti no. Alex è affetto dalla sindrome di Down e prima di arrivare a conquistare l’indipendenza, ha dovuto fare un percorso tutto in salita. Ad aiutarlo nella sua battaglia, sua madre Lynda che ha fondato Ways. Lynda non si è mai accontentata di quello che dicevano i medici e ha sempre spronato il figlio a fare meglio, così come fanno tutti i genitori. Ma soprattutto ha appoggiato e sostenuto Alex nelle sue scelte.

A 19 anni infatti, decide di andare due mesi in Abruzzo per un’esperienza al Parco Naturale, da solo. Lynda ha ben celato al figlio la sua preoccupazione e al suo ritorno a Roma, ha appurato con piacere, quanto fosse servita quell’esperienza di indipendenza ad Alex. Il giovane ormai aveva le idee chiare. Aveva deciso di lavorare a contatto con gli animali e dopo diverso tempo ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato al Bioparco di Roma.

Ma la sfida più grande, è stata quella di ignorare i diversi “no”, “non è possibile”, “non è il caso” che Lynda ed Alex hanno dovuto ascoltare anche dagli stessi medici, quando parlavano dei progetti del figlio.

Alex oggi è un uomo, che ha una vita come tutti, con le felicità e le frustrazioni che attanagliano ognuno di noi. Il traguardo di Alex è stato il punto di partenza per Lynda che ha subito pensato che se ce l’aveva fatta il figlio, potevano farcela anche tutti gli altri, che come lui, sembrano dalla società, essere costretti a vivere in casa con assistenza continua, ma che in realtà hanno grandi potenzialità, spesso inespresse.

Così nel 2009 fonda la cooperativa Ways, che ha l’obiettivo di insegnare ai ragazzi con sindrome di Down o disabilità mentale a lavorare. E così col tempo, dal riunirsi inizialmente nel salotto di casa di Lynda, arrivano a trovare un ufficio in zona Giustiniana, dove attualmente ci sono 9 ragazzi da far crescere, mentre i 5 precedenti presenti a Ways hanno un regolare contratto di lavoro.

I lavori da fare sono tanti e attualmente i ragazzi raccolgono bottiglie e tappi di plastica a scopo di riciclo, spediscono in Inghilterra i cellulari usati, che vengono ricondizionati per essere donati a paesi poveri e raccolgono strumenti elettronici da rottamare.

Ma non è tutto. Alcuni di loro lavorano presso un agricoltore della zona, occupandosi dell’organizzazione degli ordini di prodotti agricoli ed altri del confezionamento di auricolari che verranno utilizzati dalle compagnie aeree.

E’ un piacere osservare la meticolosità dei ragazzi durante la sistemazione dei prodotti agricoli o accorgersi dell’attenzione con cui disinfettano e confezionano gli auricolari, dopo averli sbrogliati con tanta pazienza.

I progetti della cooperativa permettono di godere di piccole entrate economiche che aiutano la sopravvivenza della cooperativa e garantiscono un contributo ai ragazzi.

“Bisogna mettere i ragazzi in mezzo alla società - afferma Lynda - ogni volta che un ragazzo lavora è un piccolo pregiudizio che cade”.

Lynda ha aperto un nuovo spiraglio e racconta la sua esperienza in un appassionato libro dal titolo “Chiamami Alex”.