Il rapporto tra le generazioni vede protagonista il confronto tra genitori e figli, quello tra nonni e nipoti, quello di epoche diverse dal cui frutto nascono riflessioni, considerazioni, spunti in merito alle differenze e alle caratteristiche tra le età vissute con abitudini e modi di fare diversi.
La parola scritta, diventa tesoro da tramandare e spesso è insita di sentimenti ed insegnamenti che custodiamo gelosamente. Un genitore vorrebbe trasmettere al figlio, quanto di più bello la vita offre e soprattutto insegnare ciò che ha appreso in prima persona.
E’ il caso della lettera di Albert Einstein inviata al figlio nel 1915. All’epoca, Albert appena 36enne viveva a Berlino, mentre la sua ex moglie Mileva viveva a Vienna con i due figli della coppia, Hans Albert ed Eduard, soprannominato “Tete”.
Nella lettera datata 4 novembre, Albert aveva appena terminato di redigere un articolo scientifico, che avrebbe rivoluzionato la storia della fisica, descrivendo la teoria generale della relatività. Durante un attimo di pausa, riflette sui suoi affetti e scrive al figlio undicenne.
Mio caro Albert,
ieri ho ricevuto con grande gioia
la tua cara lettera.
Avevo già paura che non mi avresti scritto mai più.
Quando sono stato a Zurigo mi hai detto che per te
è strano quando vengo lì.
Perciò penso sia meglio incontrarsi in un altro posto,
dove nessuno potrà metterci a disagio.
In ogni caso farò in modo di passare
ogni anno un mese intero insieme,
per dimostrarti che hai un padre
che tiene tanto a te e che ti vuole bene.
Da me potrai imparare molte cose utili e belle,
cose che altri non possono insegnarti facilmente.
Ciò che ho realizzato lavorando così strenuamente
non dovrà essere utile solo ad estranei,
bensì, e specialmente, ai miei ragazzi.
In questi giorni ho portato a termine
uno dei lavori più belli della mia vita e
quando sarai più grande te ne parlerò.
Mi fa molto piacere che il pianoforte ti appassioni.
Il pianoforte e la falegnameria sono a mio avviso
le attività migliori da svolgere alla tua età,
perfino meglio della scuola,
perché sono molto adatte a persone giovani come te.
Al pianoforte, suona principalmente brani
che ti piacciono,
anche se l'insegnante non te li assegna.
È questo il modo più efficace di imparare:
quando si fa una cosa con tale appagamento
che non ci si rende conto del tempo che passa.
Certe volte sono così assorto nel mio lavoro
che dimentico di pranzare...
Un bacio a te e a Tete dal vostro papà.
Saluti alla mamma