Terre Originali: riportare i giovani a coltivare le terre abbandonate del Monregalese

Terre Originali: riportare i giovani a coltivare le terre abbandonate del Monregalese

13/05/2015

Tantissime le proposte inoltrate per partecipare al bando "Terre Originali", iniziativa che permetterà l’affidamento dei terreni incolti delle Langhe per un triennio.

Il progetto sperimentale attivato da Mercato Contadini delle Langhe, Cantina Clavesana, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Comizio Agrario di Mondovì e Make a Cube3 per raccogliere idee imprenditoriali di recupero e di rimessa a coltura dei terreni abbandonati o in corso di abbandono delle Langhe Monregalesi, aveva molteplici obietti.

Tra questi, la trasformazione delle materie prime locali in prodotti lavorati. I progetti inoltrati provengono da ogni parte d’Italia e non solo. La maggior parte dei candidati ha un’ età compresa tra i 20 e 49 anni e i 10 finalisti, stanno sostenendo in questi giorni i colloqui che selezioneranno il vincitore.

L’interesse suscitato dal programma, che mira a individuare i progetti agronomicamente migliori per il recupero produttivo di aree rurali destinate altrimenti al declino, è stato altissimo.

Ben 35 i progetti giunti al termine della complessa istruttoria prevista dal bando, a dimostrazione non solo dell’elevato appeal dell’idea di base, ma anche del considerevole spessore tecnico delle proposte ritenute ammissibili.

Idee che vanno dalla coltura e la trasformazione delle nocciole alla produzione di zafferano, alla realizzazione di orti biologici e biodinamici, passando attraverso progetti di interazione tra agricoltura e attività di carattere sociale.

Tra i 10 finalisti, ne verrà scelto uno, al quale saranno offerti i terreni in concessione triennale gratuita, con un’assistenza tecnica a 360 gradi per la realizzazione del progetto imprenditoriale. Il progetto "Terre Originali" si propone quale iniziativa-pilota, replicabile in altre regioni italiane alle prese con il fenomeno dello spopolamento delle campagne e dell’abbandono dei suoli.

Dall’ultimo censimento sull’agricoltura risulta che in Italia siano presenti oltre 4 milioni di ettari di terreni incolti. E si stima che, nell’arco dei prossimi 5-10 anni, alcune migliaia di aziende agricole attualmente attive si troveranno a rischio di chiusura a causa della difficoltà di ricambio generazionale.

Oltre alle immaginabili conseguenze economiche e occupazionali, il problema potrebbe avere conseguenze gravi anche sul piano dell’assetto idrogeologico e su quello della conservazione della biodiversità.

«Uno degli aspetti più interessanti emersi dalla fase istruttoria appena conclusa è stato rilevare come sia ancora vivo nei giovani il desiderio di un ritorno alla ruralità e a stili di vita che parevano destinati ad estinguersi – dichiarano Fabio Palladino, portavoce dei "Contadini delle Langhe", e Anna Bracco, direttore di Cantina Clavesana, due dei principali sostenitori di "Terre Originali" –. La convergenza di queste aspirazioni con l’esistenza di progetti tecnicamente e imprenditorialmente fondati ci pare la migliore dimostrazione possibile dell’esistenza di una concreta speranza per il futuro delle comunità rurali».