Dagli scarti delle arance siciliane al tessuto ecosostenibile: due catanesi vincono il premio per l'imprenditoria ecosostenibile femminile

Dagli scarti delle arance siciliane al tessuto ecosostenibile: due catanesi vincono il premio per l'imprenditoria ecosostenibile femminile

29/04/2016

Ecosostenibilità, innovazione, determinazione. Queste le tre parole chiave che hanno guidato le giovanissime catanesi di Orange Fiber a vincere la prima edizione italiana del premio per l’imprenditoria ecosostenibile femminile.


Adriana ed Enrica, hanno deciso di puntare sull’ecostenibilità, ed accomunate dalla passione per la moda, hanno ben pensato di utilizzare gli scarti di uno dei simboli della Sicilia: le arance.


L’idea è nata dalla tesi di laurea di Adriana Santanocito, che ha coinvolto la sua inquilina a Milano, Enrica Arena. Il tessuto da loro prodotto, grazie alle nanotecnologie, rilascia vitamina C sulla pelle. In collaborazione con il dipartimento di chimica dei materiali del Politecnico di Milano, hanno prima sviluppato il progetto, e poi depositato il brevetto.


La Sicilia è conosciuta in tutto il mondo per l’esportazione del frutto arancione, ma non era ancora stato trovato un modo per smaltire le bucce dell’agrume. Così Adriana ed Enrica, non solo hanno messo a punto un sistema che permettesse di rispettare l’ambiente, smaltendo gli scarti delle arance, bensì hanno dato vita a qualcosa che permette il loro riutilizzo. Sono infatti più di 700.000 tonnellate l’anno, gli scarti di arance, utilizzati per creare un tessuto morbido come la seta ed inodore.


Da Caltagirone, dove si trova un’industria che estrae succo fresco ed olio essenziale, le bucce delle arance vengono spedite in altro stabilimento della provincia dove viene estratta la cellulosa che in seguito viene mandata in Spagna per essere trasformata in filati, perché in Italia non ci sono più aziende che si occupano di questo processo. Dalla Spagna i filati tornano in Italia e precisamente a Rovereto, dove il tessuto ecosostenibile prende vita.


La moda e le sue tendenze influenzano la società, e l’innovazione continua grazie alle nuove tecnologie, permette in questo caso la duplice funzione positiva: smaltimento e riutilizzo.