Notizia storica: per la prima volta una squadra di rifugiati alle Olimpiadi

Notizia storica: per la prima volta una squadra di rifugiati alle Olimpiadi

07/06/2016

Integrazione, universalità, sport. Queste le tre parole chiave che dominano la bella notizia, giunta dal Comitato Olimpico Internazionale. Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi, ci sarà una squadra di rifugiati: due nuotatori siriani, due judoka provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo e sei corridori provenienti da Etiopia e Sud Sudan. Per il nuoto: Rami Anis e Yusra Mardini della Siria; per l’atletica: Paulo Amotun Lokoro, Yiech Pur Biel, James Nyang Chiengjiek, Anjelina Nadai Lohalith, Rose Nathike Lokonyen, del Sud Sudan e Yonas Kinde, dell’Etiopia; per il judo: Popole Misenga e Yolande Bukasa Mabika, della Repubblica Democratica del Congo. 


Tutti gli atleti non hanno avuto vita facile e sono fuggiti dal loro paese, vittime di violenza e persecuzione. L’UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, annuncia con entusiasmo la partecipazione a Rio De Janeiro 2016: «La loro partecipazione alle Olimpiadi è un omaggio al coraggio e la perseveranza di tutti i rifugiati nel superare le avversità e costruire un futuro migliore per se stessi e le loro famiglie. L'UNHCR sta con loro e con tutti i rifugiati», ha detto Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. 


Sono in aumento purtroppo i numeri inerenti rifugiati, sfollati e richiedenti asilo e la collaborazione tra l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati ed il Comitato Olimpico, da vent’anni attraverso progetti congiunti, promuove programmi giovanili ed attività sportive in almeno 20 paesi, con la costruzione di strutture idonee nei campi dei rifugiati. La bella notizia coincide con il lancio della campagna #WithRefugees, promossa dall’UNHCR, che in occasione dei Giochi di Rio 2016 chiede ai governi di garantire che ogni bambino rifugiato riceva un'istruzione, che ogni famiglia di rifugiati abbia un posto sicuro in cui vivere, e che ogni rifugiato possa lavorare o imparare nuove competenze per dare un contributo positivo alla propria comunità. Le firme raccolte dalla petizione saranno consegnate prima dell’incontro delle Nazioni Unite su rifugiati e migranti, in programma il 19 settembre a New York.