Oltre le Frontiere: Generazioni e Culture

"Il futuro è il Paese dove passeremo il resto della nostra vita" eppure viviamo in un mondo che fa sempre più fatica a guardare oltre il proprio presente.

Perché?
Fino a qualche anno fa il copione era già scritto, i ruoli erano definiti, le regole precise e determinavano il comportamento da adottare.

Una scenografia nuova si apre sul nostro quotidiano: Frontiere (quelle che dividono Paesi e popoli, quelle che dividono culture e religioni, frontiere che dividono condizioni esistenziali) non sono linee da valicare, ma spazi da abitare, entro i quali spartire pezzi di vita, perché proprio sulle frontiere, su tutte le frontiere, oggi "sosta" tanta umanità.

Oltre le frontiere:popoli e culture

Le migrazioni sono oggi un fenomeno mondiale e distintivo dell’incompiuta trasformazione sociale che la globalizzazione ha provocato.

La diffusione della finanza e delle tecnologie della comunicazione su scala planetaria ha si connesso e interconnesso le culture ma non ha prodotto né occupazione su scala locale né conseguentemente aumenti del reddito sufficienti per fermare i flussi migratori.

Anzi, le prime ricerche confermano che gli aumenti di reddito rendono possibile la migrazione e se non si inverte la tendenza alla disuguaglianza tale fenomeno incentiverà gli esodi.

Occorre quindi reagire culturalmente e comprendere che il rapporto tra generazioni e culture, linguaggi, religioni diverse diviene l’unica via per essere resilienti nei confronti di un fenomeno inarrestabile strutturalmente ma gestibile culturalmente.

Questo comporta tuttavia un grande processo educativo di massa che diffonda la conoscenza e la consapevolezza che le frontiere invalicabili non esistono e solo la convivenza e la compresenza di diverse culture può garantire la costruzione di un ordine nuovo nelle relazioni tra i popoli.

In questa luce il ruolo delle anziane generazioni è fondamentale perché esse posseggono l’esperienza che è una virtù transitiva e quindi educativa. Educativa e incentivante il rispetto e la convivenza culturale.

L'immagine del Festival

Michele e Gerardo Spera

La terza edizione del Festival delle Generazioni ci offre un tema che scavalca quello istituzionale dedicato al rapporto giovani-anziani senza però trascurarlo.

Esso infatti abbraccia una visione più ampia e lungimirante su argomenti in cui i giovani e gli anziani sono comunque coinvolti per la solidarietà che il tema sottilmente propone.

Oltre le frontiere, generazioni e culture

suona come un’apertura al mondo, come un incentivo ad essere migliori e a raggiungere un obiettivo che si configura anche come un obiettivo umanitario.

Spazia dunque il messaggio in un afflato che supera le barriere, i muri, e invita a riflettere sull’antico e nuovo dramma dei flussi migratori, che strappano dalla terra natia la parte più debole della popolazione mondiale.

Il tema è quindi anche una denuncia toccante contro coloro che, con il loro silenzio e il loro disinteresse, ne divengono complici più o meno consapevoli; diventa testimonianza cruda e diretta, rivolta a costruire la speranza di un mondo in cui riemergano i valori più alti dell’Uomo, in cui la solidarietà possa prendere il posto dell’indifferenza, in cui l’egoismo lasci spazio all’amore per il prossimo.

Questo alto intendimento fa onore alla Cisl FNP, ai suoi anziani e giovani, al Paese tutto.

L'immagine

È costituita di vari elementi che si intrecciano fra loro determinando il messaggio nella sua interezza

1. Il lettring

È disegnato rimaneggiando il carattere Avant Garde Gothic e ripercorre la riconoscibilità del testo delle passate edizioni del Festival.

lettering

2. Il logo del Festival

Con i due cappelli ci rimanda ad un’immagine ampiamente accreditata e riconosciuta nella corporate identity del Festival.

il logo

3. La data

Nella divulgazione dell'immagine del Festival abbiamo sempre dato grande rilevanza alla data come comunicazione determinante dell'evento. Qui, in questa terza edizione, abbiamo fatto diventare questo elemento immagine, quasi un hashtag assai riconoscibile e memorizzabile.

la data

4. Il logo figurativo

Rappresenta un volatile che va verso il futuro in un volo liberatorio. Il logo figurativo può accompagnare le diverse comunicazioni come simbolo della mission del Festival.

logo figurativo

5. La rete, le barriere

Rappresenta “oltre le frontiere”, la risposta da dare agli esodi biblici, a quella di erigere muri, di creare barriere, di respingere una umanità che ha il solo torto di essere nata nella parte sbagliata di un pianeta ingiusto, ipocrita e privo di ogni sentimento di fratellanza.

la rete

6. Il logo figurativo nel volo dispiegato

L’immagine diventa quasi un racconto dinamico nel suo movimento e visualizza con efficacia lo slogan “Oltre le frontiere”. E' un’immagine evocativa e accattivante che si fa ricordare con facilità.

volo dispiegato