Firenze 2018
Festival delle Generazioni. Rappresentanza è Demograzia.Democrazia, economia, fiducia, partecipazione, valori, futuro. Sono questi gli argomenti affrontati durante l’edizione speciale del Festival delle Generazioni dedicata al grande tema “Rappresentanza è Democrazia”.
La giornata è iniziata alle ore 9.30 con i saluti istituzionali e l’intervento di Gigi Bonfanti che ha introdotto il tema “Rappresentanza è Democrazia”. A seguire, il confronto tra Giulio Sapelli, Gianfranco Pasquino, Valerio Onida, Nadia Urbinati, Stefano Bartolini e Nicola Antonetti, moderati dal vicedirettore del Corriere della Sera Antonio Polito. Ha concluso la mattinata la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
Il pomeriggio si è aperto alle ore 15.30 con Vittorio Sgarbi per “Arte e politica tra rappresentazione e rappresentanza”. Che cos’è la rappresentanza? Come viene rappresentata nell’arte? Qual è il legame tra arte e politica? Partendo da dettagli tecnici attorno all’arte e alla politica, il critico ha composto un corpus rivelatore di una inedita realtà, dissacrante e ricco di spunti su cui riflettere.
Alle ore 16.45 il giornalista del Corriere della Sera Tommaso Labate ha presentato il suo ultimo libro “I rassegnàti. L’irresistibile inerzia dei quarantenni” (Rizzoli editore): avevano vent’anni vent’anni fa, oggi sono una categoria di giovani vecchi senza speranze, senza soldi, senza figli, senza rancore.
Alle ore 18.00 la lectio magistralis “Economia e populismo” di François Bourguignon, che oltre ad aver ricoperto la carica di vicepresidente e capo economista della Banca mondiale dal 2003 al 2007, è stato direttore della Paris School of Economics e, dal 1985 al 2013, professore all’École des hautes études en sciences sociales.
Alle ore 21.00, la giornata si è chiusa con un evento speciale, la “Intervista impossibile” di Michele Mirabella a Gioachino Rossini, in occasione del centocinquantesimo anniversario dalla morte del compositore: un dialogo immaginario, colto e divertente, tra due sensibilità apparentemente lontane, eppure legate dall’amore per il teatro, dal disincanto, dalla ferma convinzione che la comicità è quanto mai necessaria per far discorsi seri. I cenni alla biografia del grande, fortunato eppure travagliato, genio musicale, hanno riportato a considerazioni sulla nostra contemporaneità e su temi quali il passaggio di generazione, la partecipazione, la rappresentanza, la responsabilità, la passione e la competenza, il genio e la fuga.